Albo Coworking, prorogata la scadenza del bando

Martedì 20 Dicembre 2022

Per promuovere lo sviluppo economico e la ripresa dalla pandemia da Covid 19, Il Comune di Milano ha, tra le altre cose, inteso sostenere la nascita, il consolidamento e la messa in rete di luoghi ed esperienze in cui si genera innovazione (coworking, incubatori, fablab, makerspace, spazi ibridi, centri di ricerca, etc.), anche attraverso specifici albi e registri e favorendo l’insediamento di queste tipologie di attività nei progetti di trasformazione urbana.

Gli spazi di coworking mantengono nella città di Milano un ruolo catalizzatore per una significativa sfera di liberi professionisti e di progetti imprenditoriali nascenti e/o in early stage, che - oltre ad una sede - grazie a questi luoghi riescono anche ad ampliare il loro network ed il loro businness.

In questo rinnovato contesto, l’Amministrazione ha realizzato e continua a propone una serie di azioni dirette a lavoratori, professionisti e imprese per promuovere l’utilizzo degli spazi di coworking diffusi nei quartieri come alternativa sia al lavoro da casa che agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro. 

Su queste premesse, la Direzione Economia Urbana, Moda e Design proroga al 31 dicembre 2023 l’iscrizione all’Elenco qualificato “Coworking a Milano”.

I requisiti minimi di accesso e le modalità di iscrizione all’Elenco Qualificato sono definiti dall’Avviso pubblicato.

PER CONSULTARE LA MAPPA DEGLI SPAZI DI COWORKING ACCREDITATI, VAI SU YESMILANO.IT

Progetti correlati

Nuovo elenco qualificato di coworking a Milano

Un nuovo Albo sempre aggiornato per contribuire alla realizzazione di una "Città in 15 minuti".

Notizie collegate

Call Tech Action 2024

Call Tech Action 2024

Presentata a Palazzo Marino la seconda edizione del più importante evento italiano nei settori Fintech, Insurtech e Proptech

Corso gratuito "Non è mai troppo tardi”

Corso gratuito "Non è mai troppo tardi”

"Non è mai troppo tardi” è il Corso è rivolto a donne e uomini di età compresa tra i 34 e i 50 anni, disoccupati e inattivi