Mentorship Milano, primo incontro mentor e mentee

Mercoledì 25 Gennaio 2023

Sono oltre 267 le professioniste donne che hanno aderito gratuitamente al "Mentorship Milano", il primo progetto di empowerment femminile nato all’interno delle azioni del "Patto per il lavoro di Milano", che vuole creare una rete tra donne che hanno raggiunto posizioni apicali nel lavoro e giovani tra i 16 e 30 anni per far acquisire loro maggiore consapevolezza sul proprio talento, sulle proprie aspettative e prospettive e orientandole così all’interno del mondo del lavoro.

"Mentorship Milano" è un’iniziativa fatta dalle donne per le donne che vuole contribuire a ridurre il gender gap e anche prevenire il fenomeno di "rinuncia" alla carriera, come previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. È la prima volta che un’amministrazione pubblica realizza in Italia un progetto di mentorship rivolto a sostenere le più giovani e l’occupazione femminile.

Da Emma Marcegaglia a Marinella Soldi, da Sabina Belli, CEO di Pomellato, a Carla Morogallo, direttrice generale di Triennale Milano, dalla stilista Alberta Ferretti alla designer Patricia Urquiola, dalla rettrice dell’Università Milano-Bicocca Giovanna Iannantuoni alla vice-prefetto Alessandra Tripodi, da Barbara Stefanelli, vicedirettrice del Corriere della Sera, a Martina Capriotti, co-founder dello showroom digitale Mirta. E ancora Viviana Varese, Maria Porro, Constanza Cavalli Etro, Maria Luisa Trussardi, Luisa Vinci, Francesca Ragazzi: sono solo alcune delle donne che hanno deciso di affiancare le ragazze in questo percorso di crescita nel pieno della loro età formativa, tra la fine della scuola secondaria superiore e la fine dell’università o di un corso professionale.

Alla chiamata del Comune hanno risposto in totale 555 ragazze: oggi per la prima volta, a Palazzo Marino, alcune di loro hanno incontrato la mentor di riferimento appartenente ai mondi più diversi del lavoro: imprenditoria, design, moda, cultura, giornalismo, start up,  professioni e istituzioni pubbliche. Con loro inizieranno un percorso di almeno tre incontri nei prossimi sei mesi per "educarle" all’ambizione, alla scoperta e coltivazione delle proprie attitudini.

Gli accoppiamenti tra mentor e mentee sono stati fatti seguendo le preferenze d’ambito dichiarate dalla ragazze, che per partecipare non avevano bisogno di nessun requisito di studio o esperienza lavorativa particolare, se non rientrare nella fascia d’età 16-30 anni e essere residenti o domiciliate a Milano e provincia.

"Il progetto Mentorship Milano è un’iniziativa visionaria. L’empowerment femminile è un percorso che ha ancora tanti ostacoli e il gender gap sul lavoro è tutt’ora una questione irrisolta – racconta Sabina Belli, CEO Group Pomellato –. La condivisone di esperienze e know-how intergenerazionale attraverso la mentorship credo sia una modalità che possa generare consapevolezza e aprire prospettive per un futuro più inclusivo e ambizioso per la prossima generazione di talenti italiani che è nostro dovere coltivare e ispirare a pensare al di là delle limitazioni imposte o percepite".

"Sono onorata di far parte di questo progetto per la città di Milano, dove ha sede lo showroom del nostro gruppo e dove sfilo da sempre con le mie collezioni prêt-à-porter. Milano mi ha accolta all’inizio della mia carriera e mi ha insegnato tanto sia da un punto di vista professionale che umano. Sono felice di poter in qualche modo ricambiare il favore e mettere a disposizione di queste giovani donne la mia esperienza e miei consigli per aiutarle a intraprendere un loro percorso – commenta la stilista Alberta Ferretti.

"È per me motivo di stimolo ed orgoglio sostenere ed orientare l'entusiasmo di ragazze che desiderano lavorare nelle istituzioni, al servizio della collettività e del bene comune – ha detto la vice-prefetto di Milano Alessandra Tripodi –. Sono convinta che l'esperienza porterà ad un arricchimento reciproco, perché consentirà anche a me di vedere, attraverso gli occhi delle nuove generazioni, le aspettative, le idee e le innovazioni che queste possono dedicare al servizio pubblico".

La rettrice dell'Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, si è detta "felice di far parte del progetto Mentorship Milano i cui obiettivi si sposano con i valori in cui credo fermamente: dar voce alle donne, permettere loro di coltivare talenti e ambizioni, testimoniare che si può arrivare in alto, in qualsiasi ambito, senza dover scegliere tra vita privata e carriera. Alle ragazze che vi parteciperanno, voglio portare non solo la mia esperienza, ma anche quella della comunità che dal 2019 guido come rettrice. Nella storia di Milano-Bicocca molti ruoli apicali sono stati ricoperti da donne, con il sostegno di tutti: donne e uomini".

Per la designer Patricia Urquiola sarà un’occasione per "condividere la mia esperienza come un punto di partenza e non di arrivo. Come un confronto con la prossima generazione di donne, su come esprimere le proprie potenzialità, senza compromessi, ricercando un equilibrio, una traiettoria, che possono essere solamente personali e non l’inseguimento di modelli", ha spiegato.

La direttrice generale di Triennale Milano, Carla Morogalloafferma: "Credo fermamente che educazione e formazione siano elementi chiave per promuovere la leadership femminile, per ripensare modelli e percorsi professionali. Il cambiamento passa anche attraverso l’esempio e il confronto diretto con esperienze che possano guidare, ispirare, stimolare le giovani donne. Uno dei grandi meriti del progetto Mentorship Milano è aver creato una rete trasversale a diversi settori, di aver avviato un dialogo che è essenziale non solo per le più giovani ma anche per chi partecipa come mentor, per aprire uno spazio di riflessione sulle nuove sfide che le leader di oggi e di domani dovranno affrontare".

"Sono estremamente felice ed onorata di partecipare al progetto Mentorship Milano, insieme a tante donne straordinarie, e non vedo l'ora di mettere la mia esperienza al servizio di giovani studentesse. Credo che questo progetto sia estremamente importante per ispirare le nuove generazioni ed aiutarle a scoprire il proprio talento e a valorizzarlo – ha aggiunto la fondatrice di Mirta Martina Capriotti – . Spero di essere, per le mie mentee, la mentor che io avrei voluto avere quando da studentessa mi interrogavo su quale potesse essere il mio futuro e mi chiedevo quale fosse il mio posto nel mondo. Credo fortemente nel give back e nel condividere con gli altri le proprie esperienze e gli insegnamenti appresi durante il percorso, e sono certa che questa esperienza arricchirà sia me stessa che le mentee con cui lavorerò nei prossimi mesi".

Tra le mentor che hanno aderito al progetto, anche Tatiana Biagioni, presidente di AGI-Avvocati giuslavoristi italiani: "La parità di genere si costruisce anche grazie a una cultura e a un ‘ambiente sociale’ non discriminante, fondato su politiche del lavoro, strutture sociali e di welfare che permettano a donne e uomini di conciliare o meglio di condividere gli impegni di vita familiare e lavorativa. La strada per raggiunge questa parità è ancora lunga, perciò credo sia fondamentale anche ‘investire’ sull’autodeterminazione delle donne, stimolandole e indirizzandole se necessario – ha spiegato –. Ecco perché "Mentorship Milano" è un progetto importante e ambizioso, una preziosa occasione per tutte le giovani donne che si stanno affacciando nel mondo del lavoro. Essere una mentore per questo progetto di empowerment femminile mi onora, perché credo nel valore del confronto, dell’educazione, della dialettica e nel trasferimento generazionale dell’esperienza. Non a caso sono un’avvocata e non a caso presiedo un’associazione – AGI Avvocati Giuslavoristi Italiani – che ha nel suo statuto la promozione della parità di genere".

Gli incontri e lo scambio reciproco tra mentor e mentee verranno monitorati, su base volontaria, grazie all’utilizzo del MultiMe®Finder, strumento digitale di rilevazione di talenti e potenzialità realizzato da Lifeed che permetterà alle donne coinvolte nel ‘Mentoship Milano’ di ‘mappare’ le proprie capacità: "Ogni giorno non usiamo sul lavoro il 70% delle nostre competenze soft: le abbiamo, ma le riserviamo all’ambito familiare e personale, e questo potenziale aumenta quando si tratta di donne – ha spiegato la CEO di Lifeed Riccarda Zezza –. Si tratta di uno spreco non più sostenibile: il mondo del lavoro ha bisogno di quelle competenze soft e le richiede a chi cerca lavoro e a chi vuole crescere professionalmente. Per questo abbiamo voluto supportare il progetto del Comune di Milano consentendo alle giovani di entrare nel percorso con maggiore consapevolezza del proprio potenziale e al Comune di misurare l’efficacia dell’esperienza nell’aumentare autoefficacia e autostima delle partecipanti".

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