Le sfide della sicurezza inclusiva

Mercoledì 20 Dicembre 2017

Giovedì 14 dicembre, presso la Sala “Vitman” dell’Acquario civico di Milano, si è svolto il seminario che ha affrontato il tema della sicurezza inclusiva e dell’accomodamento ragionevole e che ha visto una folta ed interessata partecipazione da parte delle figure del sistema sicurezza aziendale, con forte prevalenza dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).

Attilio Pagano, Presidente dell’Associazione italiana Non Technical Skill (AiNTS), ha introdotto e moderato il seminario evidenziando che l’inclusione dei portatori di individualità culturali nazionali e linguistiche insegna a comprendere che tutte le culture si basano su assunti impliciti, mentre l’inclusione dei portatori di abilità differenti e di disabilità (deficit sensoriali, deficit motori e deficit cognitivi, sociali ed emotivi) insegna a pensare al lavoro come attività e non come compiti.

Martina Zuliani, studentessa al dottorato in Studi etnici e delle Migrazioni dell’Università di Lubiana, ha invitato i presenti a riflettere sul diverso significato che le differenti culture danno alle parole, ai colori ed ai gesti e la ricaduta di tutto questo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tiziana Vai, dell’ATS Milano Città Metropolitana - Servizio PSAL, ha sottolineato che il passaggio da popolazioni lavorative omogenee (giovani, con una presenza femminile limitata) a popolazioni lavorative molto eterogenee per età, genere, provenienza, condizioni di salute costringe a superare la concezione del lavoratore come un soggetto “neutro” con caratteristiche “standard” ed a sviluppare una diversa capacità di valutazione dei rischi che tenga conto della specificità individuale.

Quintino Bardoscia, medico del lavoro e Paola Bucciarelli, architetto, hanno evidenziato la necessità di un approccio che ponga attenzione alle persone e si prenda cura del loro benessere in opposizione ad un approccio che cura le malattie, sottolineando che il non tener conto delle esigenze di tutti i lavoratori crea un aumento delle persone con disturbi, impedimenti o malattie lavoro correlabili e l’esclusione dei lavoratori più fragili.

Sonia Zoppi, dell’Inail, Direzione Regionale Lombardia, ha illustrato le competenze dell’Istituto in materia di reinserimento ed integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro. I singoli progetti sono finalizzati a dare sostegno alla continuità lavorativa degli infortunati e dei lavoratori affetti da malattia professionale. Le tipologie di interventi previsti sono relative al superamento e all’abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di lavoro, all’adeguamento e all’adattamento delle postazioni di lavoro ed a interventi di formazione.

Renata Borgato, esperta della formazione, ha proposto di tramutare la tematica della diversità da semplice attività compensativa a chance ovvero leva strategica per le organizzazioni per una strategia di composizione dei potenziali conflitti e strumento per generare benessere.

Finite le relazioni si è dato spazio ad alcune testimonianze.

Gian Carlo Ceruti, antropologo, ha illustrato la realtà di una cittadina capo-zona di un territorio della Valle Padana che ha registrato negli ultimi decenni vuoti di persone, studenti, case, lavori e altro. I vuoti, con evidenti problemi di integrazione ed inclusione, sono stati riempiti in gran parte dagli immigrati provenienti da tutte le parti del mondo.

Loris Beretta, membro della Commissione Lavoro dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, ha illustrato il punto di vista aziendale e i cambiamenti in atto in alcune aziende che utilizzano alcuni strumenti utili all’integrazione ed all’inclusione quali il diversity management, che è un principio di gestione delle risorse umane che tiene conto della diversità tra le persone presenti in un’organizzazione al fine di valorizzarle per il conseguimento degli obiettivi aziendali, ed il disability management, che è l’insieme di strategie che permettono il dialogo tra la persona con disabilità e l’organizzazione, finalizzato a un inserimento lavorativo di qualità.

Doriano Pellegrin, formatore, ha illustrato la sua esperienza di docente per i corsi di formazione relativi alla sicurezza del lavoro per disabili cognitivi all’interno di un’azienda della grande distribuzione. Esperienza che si è basata in modo particolare sullo strumento della “libera chiacchierata”, eliminando l’uso passivo delle slide e del pc, riuscendo in questo modo a vincere la diffidenza iniziale dei discenti coinvolgendoli nella costruzione di un puzzle dei concetti della sicurezza su un grande foglio a parete.

Il seminario è stato arricchito dalle domande e dalle osservazioni di alcuni partecipanti che hanno permesso ai relatori di chiarire ulteriormente alcuni concetti.

I materiali del seminario possono essere scaricati dal sito della Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) partner del CCP.
 

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