Malessere di chi lavora dentro e fuori il carcere
Nella mattinata di mercoledì 19 Settembre diversi professionisti sono intervenuti, al tavolo dell’Aula Magna del Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita (CCP) di viale Gabriele d’Annunzio 15 a Milano, per affrontare il tema del rischio stress lavoro correlato (SLC) degli operatori della Giustizia in ambito di esecuzione penale esterna.
L’incontro ha avuto inizio con Modesto Prosperi, dell’Ufficio della Garante dei Diritti delle persone private di libertà del Comune di Milano, che ha introdotto l’evento, presentando il CCP: enti aderenti, sede e iniziative offerte.
La Garante Alessandra Naldi ha spiegato l’importanza di questo incontro per il benessere sul luogo di lavoro ricordando che l’obiettivo del Comune è quello di ridurre il carico di lavoro dei lavoratori e rendere efficiente il sistema per arrivare a una riduzione della recidiva nei ristretti. Per fare ciò, ha sottolineato, è fondamentale una buona cooperazione tra le parti.
Il primo relatore ad intervenire è stato Elio Gullone, operatore presso l’ATS della città di Milano, che ha elencato le diverse fonti di malessere di chi lavora dentro e fuori il carcere e l’alto rischio di burn-out dovuto alla situazione emotivamente pesante di chi lavora in questo contesto. Dopodiché si è soffermato sul d.lgs. 81/2008 contenente indicazioni sulla gestione dello stress sul lavoro e che introduce le figure della prevenzione in tutti i livelli dell’organizzazione e ha condiviso alcune buone prassi da seguire. Concludendo il suo intervento ha ricordato che la salute e la sicurezza non sono e non possono essere temi di contrattazione o di contrapposizione.
Riccardo Bruno, Vicepresidente del Consiglio Regionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia, ha esposto gli aspetti professionali e organizzativi del lavoro dell’assistente sociale, precisandone i rischi. Ha inoltre presentato “SOBANE - SGSL” (Screening - OBservation – Analysis - Expertise), ossia un progetto di sperimentazione di una strategia partecipativa, strutturata e coordinata per lo sviluppo di un sistema di gestione per la salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.
Ha proseguito poi Valentina Fenaroli, docente a contratto presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha ribadito la complessità del mandato sociale, sottolineando che il lavoro nel sociale è un lavoro emotivamente impegnativo e doloroso.
Gli ultimi due relatori ad intervenire sono stati Caterina Scalise, praticante avvocato, che si è soffermata sulla definizione e sulla differenziazione dei vari fenomeni di vessazione sul lavoro come mobbing, straining e bossing e Paolo Caironi, dell’Ufficio Vertenze della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, che ha illustrato il difficile percorso verso il risarcimento del danno in caso di SLC e mobbing costituito da un iter giuridico-burocratico abbastanza lungo e complesso.
Il seminario si è concluso con il dibattito, moderato da Modesto Prosperi, che ha visto numerosi interventi da parte dei partecipanti al seminario stesso.
I materiali del seminario possono essere scaricati dal sito della Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) partner del CCP.
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